FONDAZIONE DI COMUNITA’

Dal punto di vista civilistico fiscale la fondazione di comunità anche in forma di ente filantropico è lo strumento più adatto, nello statuto dovranno essere evidenziati elementi caratterizzanti le fondazioni di partecipazione e dovrebbe essere inoltre previsto l’utilizzo dello strumento principe rappresentato dai patrimoni destinati.

La fondazione di comunità: Sono persone giuridiche riconosciute e appartenenti al terzo settore, per il perseguimento senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, sono costituite e caratterizzate dalla comunità che le esprime in senso geografico, identitario o settoriale.

Gli enti filantropici: sono organizzazioni che catalizzano risorse economiche e non solo, provenienti da diverse fonti e le ridistribuiscono sotto diverse forme (elargizioni, investimenti, beni, servizi) per il bene comune e finalità di utilità sociale, solidarietà e sviluppo umano, sociale, economico, civile e culturale.

Le fondazioni di partecipazione: Deriva dal trust anglosassone e permette di realizzare una fattiva collaborazione tra enti pubblici e privati. Le principali caratteristiche sono:

·       presenza di un patrimonio di destinazione a struttura aperta a cui soggetti pubblici e privati possono contribuire; i partecipanti all’ente possono avere più categorie di partecipazione e influire quindi su singoli segmenti della vita della fondazione;

·       allontanamento dalle caratteristiche della fondazione (in cui lo scopo è prevalente  e cristallizzato rispetto alla volontà dei partecipanti ) e avvicinamento alle caratteristiche delle associazioni (dove la volontà dei partecipanti guida le strategie e le azioni dell’ente).

I patrimoni destinati: L'art. 10 del D.lgs. 3 luglio 2017, n. 117 - Codice del Terzo settore, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106 - prevede che «Gli enti del Terzo settore dotati di personalità giuridica ed iscritti nel registro delle imprese possono costituire uno o più patrimoni destinati ad uno specifico affare ai sensi e per gli effetti degli articoli 2447-bis e seguenti del codice civile». In sintesi: l’ente può promuovere la costituzione di un comparto patrimoniale destinato a fini specifici e segregato rispetto alle sorti dell’ente, dei partecipanti e di altri comparti, a cui possono partecipare terzi esterni alla fondazione anche determinando gli scopi e le azioni per raggiungerli ed eventualmente avere anche un dividendo economico.

Dal punto di vista fiscale:

Le entrate derivate da erogazioni liberali, permettono una detrazione al donante e non rappresentano ricavi imponibili per l’ente.

Per i trasferimenti di immobili e assets a titolo gratuito o anche a titolo oneroso, ma utilizzati entro 5 anni per scopi istituzionali, in favore delle fondazioni di comunità è prevista l’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni e dalle imposte ipocatastali. Gli immobili inoltre non sono sottoposti a tassazione sui redditi se destinati allo svolgimento di attività non commerciali.

In qualità di enti non commerciali le Fondazioni potranno accedere anche alle misure volte ad agevolare l’erogazione di finanziamenti per lo svolgimento di attività di interesse generale da parte degli istituti di credito attraverso l’emissione di titoli di solidarietà. Si tratta di obbligazioni, altri titoli di debito o certificati di deposito che il legislatore ha inteso incentivare tassando i relativi interessi e i premi con aliquota del 12,5 per cento, la medesima, in sostanza, prevista per i titoli di stato. Le banche emittenti potranno erogare a titolo di liberalità somme in denaro a favore di enti del terzo settore non commerciali, beneficiando di un credito d’imposta del 50 per cento.

Diversi altri vantaggi variano spesso in quantità e qualità in conseguenza di una legislazione ancora non consolidata sull’argomento.

Nelle fondazioni dovrebbero partecipare:

1)      Banche e strutture finanziarie locali o sensibili all’argomento, disponibili all’utilizzo di strumenti quali il PPP, l’impact invest, il microcredito, etc.;

2)      Fondazioni ed enti del terzo settore;

3)      Istituzioni Pubbliche;

4)      Università per supportare i progetti e le prassi apportando il necessario know-how scientifico e uno sguardo su quanto affrontato già nel mondo;

5)      Aziende;

6)      Professionisti.

 

Le fondazioni di comunità situate nel sud Italia vengono ulteriormente supportate da Fondazione per il sud che ne raddoppia il patrimonio.


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